Esercizi Spirituali a Rosano (Bollettino 1/2010)

don stefanoDa ormai tre anni, ai primi di dicembre, nei giorni della festa dell’Immacolata Concezione, partecipo agli esercizi spirituali a Rosano, un’antica abbazia di monache benedettine di stretta clausura vicino a Firenze, dettati da don Stefano Bimbi, giovane vice-parroco di Staggia Senese.

Scrivo queste righe per far conoscere ai nostri confratelli e consorelle e a tutti i lettori, una realtà ed una pratica che arricchisce e fortifica oltre ogni immaginazione. Quest’anno, come sempre nella splendida ed accogliente cornice del monastero di clausura di Rosano, ho voluto seguire gli esercizi più impegnativi: tre giorni di assoluto e totale silenzi. Niente telefono, tv, radio e … soprattutto NON si parla proprio! L’unico interlocutore possibile è Cristo!

Non vi nascondo che all’inizio avevo un po’ di timore ma, credetemi, niente ricarica e fortifica più di un’esperienza introspettiva, di raccoglimento e contatto con Dio come questa.

Il tema del 2009, “I dieci comandamenti: alla scoperta della Legge di Dio per essere veramente liberi”, è stato seguito da venticinque persone di tutte le età e provenienti da mezza Italia: oltre a Siena, persone giunte da Varese, Roma, Firenze, Arezzo, Lecce, Treviso, Reggio Emilia.

Questa degli esercizi spirituali fu un’esperienza totalmente nuova, tre anni fa, di cui poco conoscevo ma che mi appariva come un “rinchiudermi in convento”, privarmi delle mie abitudini, delle certezze e delle cose materiali, qualcosa di utile agli asceti, non certo a chi lavora e vive immerso nel mondo. A che cosa poi potevano servire? Mi chiedevo. Ora aspetto quei giorni durante tutto l’anno come fossi un motore in riserva che ha bisogno di una ricarica e resterei tanto volentieri più a lungo di tre giorni!

Nel quotidiano, infatti, ci preoccupiamo di telefonare a casa, ai nostri genitori, di trovarci con gli amici per una pizza in compagnia, eppure non pensiamo a Dio, non parliamo con Lui. Ecco, quei tre giorni sono tutti per Lui! Attraverso e grazie a quel convento il cuore e la mente si aprono e si rivolgono a Lui. Così poche (troppo poche!) sono le volte in cui ci fermiamo ad ascoltarlo, Lo lasciamo parlarci. Eppure è l’Amico più caro che abbiamo!

Iniziai nel 2007. Tema: “Vizi e virtù”. Fu un disastro! Grazie alla chiarezza delle considerazioni di don Stefano, delle riflessioni che ci proponeva, ma soprattutto attraverso la lettura attenta del Catechismo della Chiesa Cattolica e delle pagine Sacre Scritture, attraverso la spiegazione della Dottrina della Chiesa e delle parole del Santo Padre, mi sembrava di non aver mancato di cedere a nessuno – dico NESSUNO – dei peccati che l’uomo conosce: mi sembrava di averli collezionati proprio tutti! E pensare che mi ritenevo, tutto sommato, un discreto cristiano. Ma se questo all’inizio mi fece sentire un puntaspilli, capii anche che il silenzio interiore che si riesce a fare durante quei giorni, la preghiera nella splendida cripta, l’adorazione quotidiana del Santissimo Sacramento, la lettura della vita dei Santi, scoprire che essi erano e sono persone come noi, i vespri con le monache e la loro stessa presenza … tutto questo mi hanno aiutato a predispormi all’ascolto dell’Amore di Cristo. In quei giorni, sono stato schiacciato dal mio comportamento e risollevato amorevolmente dal calore immenso della presenza per così dire fisica di Gesù con noi.

La testimonianza di una monaca di Rosano, poi, con cui abbiamo un incontro ogni volta, è qualcosa che apre il velo della nostra mente e scopriamo che loro sono davvero felici, lì c’è realmente un assaggio di Paradiso! Pensate pure ciò che volete, ma queste monache di clausura sono tutto meno che donne frustrate, tristi o recluse: il loro non è un mondo triste ed austero, anzi! Noi siamo affranti, sconsolati, presi dalle nostre preoccupazioni, spesso così inutili e vuote, loro sono nella gioia e nella serenità quotidiana e grazie a loro, alla preghiera costante, la Chiesa ed il mondo intero sono certo migliori e la Grazia si diffonde tra gli uomini.

Dopo “Vizi e Virtù” e, nel 2008, “La Sposa di Cristo: la Chiesa”, nel 2009 “I Dieci Comandamenti”. Agli esercizi del 2008 ed agli ultimi, del 2009, ha partecipato anche il nostro Priore, Andrea Conti.rostet

Le parole di don Stefano mi hanno consentito una lettura in positivo di questi dieci articoli, troppo spesso letti solo come divieti. Ho compreso, infatti, i dieci “SI’” che Dio stesso dettò a Mosè: sì a Dio, sì alla vita, sì alla famiglia, all’amore, alla solidarietà, alla verità, alla giustizia ed al rispetto dell’altro. Nessuno mi aveva mai offerta questa lettura del Decalogo!

Quest’anno, inoltre, abbiamo anche avuto modo di approfondire i temi legato all’Anno Sacerdotale indetto dal Santo Padre: abbiamo così meglio compreso il tesoro grande che Gesù ci ha lasciato con i Sacerdoti, per i quali è nostro dovere pregare, ai quali dobbiamo far sentire il nostro affetto e la nostra gratitudine perché solo attraverso le loro mani noi possiamo ricevere il Gesù Cristo nell’Eucarestia e il perdono per i nostri peccati.

Alla fine degli esercizi, benché un po’ di tristezza mi avvolga per dover lasciare quel luogo e quei giorni di così forte intimità con Gesù, torno a casa con una forza interiore inimmaginabile, la Grazia amplifica l’amore per la vita, per i propri congiunti, per gli amici, tutto è “di più” e le difficoltà della vita quotidiana appaiono un po’ meno pesanti. Torno con due rinnovate certezze: la prima è che tante volte cadrò ancora in errore, la seconda, la più bella di tutte, è che altrettante volte l’Amico mio più caro sarà lì, accanto a me, pronto ad aiutarmi a rialzarmi ed a riprendere il cammino verso la salvezza.

Alessio Tommasi Baldi