Lo stemma del comune di Chiusdino si legge, in termini araldici, “D’azzurro ad un crescente montante d’argento, accantonato da quattro stelle di otto raggi d’oro”. L’arma non nacque per identificare la comunità civica di Chiusdino quanto piuttosto come emblema dell’abbazia di Santa Maria della Neve di Serena, l’istituzione benedettina che sorgeva a un paio di chilometri circa dal capoluogo, sulla bassa collina detta appunto Poggio della Badia e le cui più antiche notizie risalgono ad oltre un migliaio di anni fa ed ora non è più esistente. A seguito della decadenza dell’abbazia, lo stemma dell’abbazia divenne lo stemma del Comune.
Poiché l’abbazia era dedicata alla Madonna, possiamo interpretare lo stemma come una sintesi di mariologia: l’azzurro rimanda al cielo ed infatti la Chiesa, in uno dei suoi più belli inni mariani, chiama la Madonna “felix coeli porta”, felice porta del cielo; il crescente, cioè la mezzaluna con i corni volti l’alto, e le stelle rappresentano la Madonna stessa, “pulchra ut luna”, bella come la luna (Ct 6,10) e soprattutto mi sembrano l’eco dell’Apocalisse: “signum magnum apparuit in coelo: mulier amicta sole et luna sub pedibus eius, et in capite eius corona stellarum duodecim”, “apparve nel cielo un grande segno: una donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle”. (Apoc 12, 1).