L’Eremo di Montesiepi

La Spada della Roccia all’Eremo di Montesiepi

L’Eremo di Montesiepi e gli imponenti ruderi dell’Abbazia di San Galgano in Valdimerse costituiscono il più importante complesso religioso-monumentale del territorio di Chiusdino e più in generale dell’intero territorio senese, ed uno dei più rilevanti esempi dell’architettura gotico-cistercense in Italia.

Sapientemente conservato, l’Eremo di Montesiepi sovrasta lo scheletro dell’Abbazia: un angolo di terra solitaria e silenzionsa, affascinante e raccolta. L’Eremo sorge sulla sommità di una collinetta folta di querce, quella dove il giovane cavaliere di Chiusdino Galgano di Guidotto si ritirò a vita eremitica nel dicembre del 1180 e dove morì l’anno successivo.

L’Eremo risulta essere stato completato nel 1185, anno di canonizzazione di San Galgano ad opera del Pontefice Lucio III. Esso fu concepito come un mausoleo perché custodisse la tomba del Santo e fosse preziosa custodia della roccia con la spada.

Nella cappella è infatti la spada di San Galgano, testimone ad un tempo muta ed eloquente della conversione del giovane chiusdinese. L’Eremo ci presenta una cappella a pianta centrale, rotonda, interrotta soltanto da una piccola abside. La cappella è sormontata da un’ardita cupola semisferica che, formata da anelli concentrici, crea l’illusione dell’infinito. Degni di nota sono gli affreschi di Ambrogio Lorenzetti ammirabili nel piccolo oratorio adiacente alla Rotonda.

Durante l’ultimo decennio del XII secolo ed i primi anni del secolo successivo, la comunità monastica che si era costituita intorno al cavaliere-eremita e che aveva aderito all’Ordine Cistercense, si era accresciuta, tanto che si trovò nella circostanza di trasferire la propria sede in un nuovo e più ampio cenobio: dall’alto della collina fu necessario scendere nel pianoro sottostante.