di Giano Colli (dal sito www.bastabugie.it)
Con grande gioia e commozione sono stato una delle 15.000 persone che, sotto il sole cocente a Roma, hanno sfilato il 13 maggio 2012 alla Marcia per la Vita. Nel pullman degli amici di BastaBugie c’erano molti giovani, anche un farmacista che ha sfilato in testa al corteo con indosso il proprio camice, insieme a nostri cari amici come Renzo Puccetti e Giuseppe Noia. E poi famiglie con i loro bambini piccoli e due coppie un po’ più collaudate con 5 e 6 figli ciascuna. Neppure la partenza alle 4.00 ci ha fermati dall’intento di essere con gli altri a poter testimoniare il nostro convinto sì alla vita e no all’aborto. Siamo partiti ben muniti di bandiere, cartelloni e lo striscione del nostro sito di BastaBugie per testimoniare la nostra convinta adesione alla manifestazione. Così abbiamo colorato insieme agli altri le strade della Capitale, rendendoci ben visibili e speriamo anche udibili da un’opinione pubblica ormai assuefatta alla cultura della morte. Erano presenti diverse delegazioni dei movimenti per la vita stranieri giunti a Roma per l’occasione. Ha colpito, per numero e per organizzazione quella polacca. Erano proprio loro, nel nostro settore, i più rumorosi: con i loro canti animavano quella che sotto certi aspetti è stata davvero una festa in onore della vita in tutte le sue fasi.
La Marcia per la Vita ha unito tutti coloro che ritengono la vita il bene più prezioso per la società. In un paese, l’Italia, in cui la crescita demografica è tra le più basse del mondo, mentre sale vertiginosamente il numero degli anziani, non c’è futuro, né a livello economico, né a livello morale. Un numero così alto di partecipanti, provenienti dalle più variegate realtà, ma uniti da uno scopo comune, dimostra che il popolo della vita si sta svegliando dal torpore in cui ha vissuto in questi decenni e vuole far sentire la propria voce a tutti coloro che, accecati dall’ideologia, ci bollano come integralisti e oscurantisti. La ragione è dalla parte di coloro che sostengono l’inizio della vita fin dal concepimento e che chiamano barbarie lo sterminio legalizzato di cinque milioni di embrioni umani: cioè di bambini che già possedevano il loro specifico patrimonio genetico, quindi individui unici ed irripetibili che oggi sarebbero giovani dai venti ai trentacinque anni. Vedere sfilare insieme così tante persone gioiose, così belle famiglie con tanti bambini e anche malati in carrozzina, ha risvegliato in tutti noi la speranza nel futuro e la consapevolezza che ancora non tutto è perduto. Ovviamente c’è molto da fare per riparare i danni di trentaquattro anni di aborto legalizzato che ha lasciato alle sue spalle, oltre alle vittime innocenti, schiere di mamme distrutte dal dolore e dal rimpianto, anch’esse vittime di un sistema, che le incoraggia a compiere un atto contrario alla loro stessa natura, imbottendole di menzogne e giocando sulle loro ansie e difficoltà. C’è da fare una valanga di contro-informazione per smontare le istanze della cultura dominante che ci vuole far credere che i figli siano una disgrazia!
Il successo della marcia è testimoniato dal fatto che anche i telegiornali nazionali si sono “dovuti” accorgere della marcia mostrando le immagini. Certo rimane la disparità di trattamento. Ad esempio molti più servizi hanno seguito la marcia organizzata dai radicali il 25 aprile a Roma per porre il problema del sovrappopolamento delle carceri. Erano meno di duecento persone eppure i servizi televisivi e sui giornali sono stati tanti.
E’ anche da rilevare che nei giorni precedenti la Marcia per la Vita c’è stato anche chi ha dato ad intendere che i cattolici l’avrebbero organizzata con Forza Nuova e altri gruppuscoli fascisti. Come al solito la menzogna tentava di spostare l’attenzione da ciò che stava in realtà accadendo: la spontanea organizzazione di semplici cattolici attorno a una battaglia giusta e doverosa. Sempre per confondere le acque alcuni anonimi disturbatori, muniti di telecamera, si sono infiltrati facendo interviste “sul campo” che iniziavano con domande generiche ai partecipanti alla marcia e poi portavano il discorso sulla contraccezione per far passare da fesse le persone intervistate in modo che chi guardasse i filmati (messi prontamente su YouTube nella giornata stessa di domenica) avesse l’impressione che le persone partecipanti alla marcia fossero sprovvedute e poco intelligenti (quando invece la realtà è che per rispondere a domande a bruciapelo poste con studiata malizia bisogna comprendere al volo chi si ha davanti e non sempre risulta facile per chi non è abituato a sostenere dibattiti pubblici…).
Purtroppo occorre anche notare, con rammarico, che i media cattolici hanno snobbato la grande marcia del 13 maggio. Chissà cosa sarebbe avvenuto se questa manifestazione fosse stata posta all’attenzione generale, almeno al pari di battaglie fatte da una parte del mondo cattolico che si è impegnata perché fosse abbattuto il precedente governo o perché il referendum sull’acqua pubblica trionfasse… Vabbè, vedremo se per il prossimo anno ci saranno miglioramenti.
Mi piace infine ricordare che durante la marcia ho avuto occasione di parlare con tanti lettori che seguono fedelmente BastaBugie e sono stato piacevolmente sorpreso di vedere come il nostro servizio sia così apprezzato e diffuso. E’ per noi motivo di incoraggiamento a continuare su questa strada senza esitazioni. Ho poi anche incontrato e parlato, durante la marcia o subito dopo, con molti degli autori di cui pubblichiamo gli articoli: Roberto De Mattei, Massimo Viglione, Costanza Miriano, Danilo Quinto, Renzo Puccetti, Francesco Agnoli, Mario Palmaro, Virginia Lalli, Gianfranco Amato, Magdi Allam, Andreas Hofer, Giulia Tanel e tanti altri. Mi ha fatto piacere vederli tutti in piazza mescolati tra la gente comune e tutti mi hanno confermato che anche loro, come me, erano molto felici del risultato raggiunto con questa bella iniziativa nata dal basso e che nessuno mai potrà strumentalizzare per fini propri.
Concludendo va ricordato che l’allegria è regnata sovrana in questa giornata, nella misura in cui si vedevano scorrazzare i più piccoli con i loro palloncini colorati o quando li vedevamo portare fieramente il loro cartellone. Chi chiama irresponsabili coloro che accettano il dono della vita sempre e comunque non ha mai visto la serietà con cui i fratelli più grandi accudiscono quelli più piccoli e come l’essere in tanti formi in famiglia persone generose, dedite alla condivisione e pronte anche al sacrificio per il bene di tutti. Con famiglie di questo tipo si forma una società che progredisce, ricca di uomini e donne che possano mettere le loro capacità a disposizione del bene comune, ciascuno nella propria misura.
Non rimane che darci appuntamento alla prossima Marcia per la Vita per una nuova pagina da scrivere insieme… L’appuntamento è già fissato per il 12 maggio 2013, sempre a Roma.
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Il popolo della vita si sta svegliando dal torpore in cui ha vissuto in questi decenni e vuol far sentire la propria voce, la nostra Compagnia ha pubblicamente aderito alla Marcia e vi ha partecipato con una rappresentanza.