L’omaggio della Contrada di Val di Montone a San Galgano
Dall’inaugurazione dei nuovi costumi del settembre 2000
la Contrada espone l’insegna della corporazione
dei Mercanti di Seta
Nel turbinio di bandiere che accompagnano il corteo storico prima che le contrade scendano in piazza per la carriera del 2 luglio e del 16 agosto, fra i vessilli rappresentativi delle corporazioni degli artigiani dell’antico stato senese, uno attira la nostra attenzione: si tratta di un piccolo drappo di seta che si presenta composto da un campo metà rosso e metà verde su cui campeggiano la figura di una balla di colore argenteo e due lettere “S” ed “A”; la parte superiore del vessillo è invece azzurra e su di essa è ricamata nientemeno che l’antica insegna dell’abbazia di San Galgano, la spada conficcata sulla sommità del Montesiepi e contornata da due rami di frassino.
È l’emblema dell’antica corporazione dei mercanti di seta – le lettere “S” ed “A” significano appunto Sericae Artis, arte della seta, in latino – ed è inalberato dalla Contrada di Val di Montone.
La presenza dello stemma dell’abbazia di San Galgano è giustificata dal fatto che l’Arte della seta officiava le proprie festività nella chiesa di Santa Maria degli Angeli detta del Santuccio, che si trova appunto nel territorio di della contrada, ed in cui si conservò, dalla metà del ‘500, la reliquia della testa del nostro San Galgano: il 3 dicembre di ogni anno il Maestrato ed Arte della Seta, che consideravano il nostro Santo quale proprio advocato et protettore, vi si recava per l’offerta votiva di alcuni ceri.
Per questi motivi, la Contrada di Val di Montone, fin dall’inaugurazione dei nuovi costumi, avvenuta nel settembre del 2000, inalbera l’insegna della corporazione dei Mercanti di Seta con lo stemma dell’abbazia di San Galgano.
Con. An.