il 16 e il 17 maggio 2013 a Chiusdino si è tenuto il grande seminario di studi su
l’iconografia di San Galgano
promosso dalla Biblioteca Comunale in collaborazione con la nostra Compagnia e patrocinato dal Comune di Chiusdino, dall’Unione dei Comuni della Val di Merse, dal Provveditorato agli Studi, dalla Provincia e dall’Arcidiocesi
di Andrea Conti
Forse è esagerato definirlo, com’è avvenuto su vari organi di stampa, il più importante evento culturale di Siena e provincia per il 2013, ma che il convegno di studi dedicato all’iconografia del nostro caro San Galgano, promosso dalla biblioteca comunale di Chiusdino ma alla cui organizzazione ha partecipato anche la nostra Inclita ed Insigne Compagnia, sia stato un appuntamento di altissimo interesse ed eccezionale rilievo culturale è indubitabile.
“In quanto presto inserito tra i santi patroni dell’antico stato senese – si legge nella nota che la biblioteca ha diffuso per illustrare l’importante evento – di Galgano da Chiusdino restano infatti illustri memorie artistiche non solo nel territorio comunale di Chiusdino, quali gli affreschi di Ambrogio Lorenzetti nella cappella Salimbeni nell’eremo di Montesiepi o le tele di Pietro Sorri e di Niccolò Franchini, nella prepositura di Chiusdino, e di Pietro Benvenuti nell’arcipretura di Frosini, ma anche nella città di Siena stessa, grazie al contributo dei grandi artisti del passato quali Giovanni di Paolo, Rutilio Manetti, Francesco Vanni, Ventura Salimbeni e altri: a mero titolo esemplificativo si possono qui ricordare le tavolette di Biccherna nell’archivio di stato di Siena, il ciclo pittorico della chiesa del Santuccio, del Salimbeni, e il ciclo pittorico della chiesa del Refugio del Manetti e del Vanni o le numerose opere aventi come soggetto il santo chiusdinese presenti nella pinacoteca nazionale. Senza dimenticare il patrimonio dell’abbazia, ormai disperso e di cui restano emblematiche testimoni le tavolette di Andrea di Bartolo distribuite fra il museo nazionale di San Matteo di Pisa e la National Gallery of Ireland di Dublino”.
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Il seminario quindi ha analizzato un ampissimo panorama dell’iconografia di San Galgano, troppo spesso misconosciuto, con particolare riferimento alla produzione artistica espressa fra il XIV ed il XVIII secolo ed ha visto una straordinaria partecipazione da parte di quanti guardano con interesse e con entusiasmo verso la figura del santo ma anche da parte di appassionati di storia del Medioevo e delle sue istituzioni, degli storici dell’arte e di coloro che coltivano interessi sia personali che professionali in ambito artistico. Infine l’Ufficio Scolastico Provinciale di Siena (ex Provveditorato agli Studi) ha patrocinato il seminario autorizzando i docenti di storia, di educazione artistica, di storia dell’arte e di discipline grafico-pittoriche, e di religione cattolica delle scuole secondarie di primo e secondo grado, a chiedere l’esonero dal servizio per aggiornamento professionale.
Patrocinato dalla provincia di Siena e dall’arcidiocesi, e inaugurato dai saluti del sindaco di Chiusdino, Ivano Minocci, dalla presidente dell’unione dei comuni della Valdimerse, Luciana Bartaletti, e del nostro proposto don Vito Nicola Albergo, e presieduto da Anna Maria Guiducci, coordinatrice della Pinacoteca nazionale di Siena, e da Gabriele Fattorini, dell’Università degli studi di Messina, e davanti ad un pubblico sempre attento, interessato e partecipe, il seminario ha visto l’avvicendarsi di numerosi relatori:
innanzitutto Eugenio Susi, membro della redazione della rivista Hagiographica ma soprattutto il massimo esperto di San Galgano, per averne studiate e pubblicate le fonti agiografiche primarie, è intervenuto con un contributo dal titolo Il dossier agiografico di San Galgano: uno status quaestionis;
Alberto Cornice, storico dell’arte, con una relazione su San Galgano nelle istituzioni senesi: Comune, Opera del Duomo, Santa Maria della Scala. Il “compagno di viaggio” nel percorso urbano della via Francigena;
Elisabetta Cioni, docente dell’Università di Siena, su Un testo agiografico tradotto in immagini: le “Storie di San Galgano” nella chiesa del Santuccio e la “Vita” del Santo di Gregorio Lombardelli;
Silvia Colucci, curatrice dei Musei Civici Fiorentini, su La formella galganiana di Frosini e le ragioni di una tipologia seriale; proposta di lettura fra iconografia e araldica;
Raffaele Argenziano, docente all’Università di Siena, su Il ciclo di Ambrogio Lorenzetti per la cappella di San Galgano a Montesiepi: l’iconografia della Maestà e dell’Annunciazione;
Alessandra Gianni, docente all’Università di Siena, su La fortuna di San Galgano attraverso i secoli: l’iconografia e il culto dal XII al XIX secolo;
Marco Ciampolini, docente nell’Accademia di belle arti di Carrara, che ha parlato di Un autore del Settecento: Niccolò Franchini e la pala di San Galgano, illustrando l’unica delle opere d’arte che ancora sia presente a Chiusdino;
Luca Fiorentino, dottore di ricerca in storia dell’arte, su Il ciclo galganiano di Andrea di Bartolo del Museo di San Matteo di Pisa: alcune considerazioni;
Michele Occhioni, storico dell’arte, su Il ciclo galganiano nella chiesa del Refugio;
Vincenzo Di Gennaro, dottore di ricerca in storia dell’arte, su Due rilievi di terracotta con storie di San Galgano: modelli per una commissione Chigi-Zondadari.
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La Biblioteca Comunale di Chiusdino, con il contributo dell’Unione dei Comuni della Val di Merse, sta procedendo in questi giorni, all’edizione di un volume che raccolga, accanto ai contributi presentati al convegno, anche l’imponente materiale artistico che è stato presentato in questa occasione.
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All’interno del seminario di studi, un interessante appuntamento è stato costituito anche dalla magistrale esecuzione degl’inni dell’ufficio liturgico di San Galgano in forma di concerto per voci ed organo, da parte degl’allievi della scuola di canto gregoriano della parrocchia di San Bartolomeo a Ulignano, diretto dal Maestro Alessio Cervelli