Isolina Mascagni (Bollettino 3/2009)

In ricordo di Isolina Mascagni nel cinquantesimo della morte

MascagniIl 19 novembre prossimo ricorreranno cinquanta anni dalla morte di Isolina Mascagni, la Signorina Isolina, consorella della nostra Compagnia e custode-camerlenga del santuario della Madonna delle Grazie di Chiusdino per più di mezzo secolo, ed il cui ricordo è ancora vivo fra i chiusdinesi.

Isolina nacque a Chiusdino il 18 giugno 1878, nel palazzo di famiglia, in via delle Macine, da Stefano Mascagni, e da Alduina Calamassi vedova Graziani (la madre aveva sposato Stefano in seconde nozze; dal primo matrimonio aveva avuto una figlia, Argentina Graziani, dal cui matrimonio con Ermindo Conti sarebbe poi nata Enrichetta Conti).

Dopo aver frequentato le prime classi elementari a Chiusdino, Isolina studiò dapprima al convitto di San Pietro, di Colle di Val d’Elsa, e poi al convitto di Sant’Anna, a Siena, dove conseguì il diploma magistrale. Le agiate condizioni familiari le permisero di non cercare un impiego pubblico, tuttavia l’amore per l’insegnamento e la constatazione che a Chiusdino non fosse possibile proseguire gli studi oltre la seconda o la terza elementare, la spinse ad aprire una scuola privata gratuita in una delle sale del proprio palazzo: intorno ad un lungo tavolo per due decenni ella si dedicò all’istruzione primaria di decine e decine di bambini. Alla fine di ogni anno, non mancava nemmeno un esame finale, presieduto da una commissione composta dalle persone più autorevoli del paese, il proposto, Monsignor Giuseppe Bertucci, il Colonnello Bartali, l’Avvocato Pometti … Grazie a lei, molti ragazzi poterono completare gli studi elementari, e, se le condizioni economiche delle famiglie lo permettevano, frequentare le scuole cittadine e conseguire qualifiche superiori; quando nel paese furono istituite le ultime classi elementari, e poi la scuola di avviamento professionale, Isolina continuò ad offrire gratuitamente lezioni per il recupero degli alunni in difficoltà.

Nel 1902 il Vescovo di Volterra, Mons. Giuseppe Gelli, la nominò custode del santuario della Madonna delle Grazie, non semplice detentrice delle chiavi ma vera e propria “camerlenga”, amministratrice. La nomina a questo incarico al tempo era di spettanza del Vescovo di Volterra ed il Proposto di Chiusdino non disponeva delle chiavi del santuario, né dei sacri arredi, non facendo esso parte del beneficio parrocchiale ma essendo proprietà di tutto il popolo di Chiusdino. Isolina fu l’ultima custode di nomina vescovile.

Della sua lunga amministrazione ricordiamo che fu lei che ispirò l’offerta del “calice del terremoto”, in ringraziamento per lo scampato pericolo corso da Chiusdino in occasione del sisma che colpì la provincia di Siena nell’agosto del 1909; che, a fronte del deterioramento dell’immagine acheropita della Madonna, suggerì di non rimuovere più il simulacro, e, in occasione delle processioni, di servirsi di un’altra immagine: il labaro serico dipinto ad olio, eseguito nel 1927 dalla ditta Plinio Frigo di Vi­cenza; fu lei che, durante i due grandi conflitti che sconvolsero l’Italia nel secolo passato, volle che fossero celebrate al santuario pubbliche funzioni per impetrare la pace; che ispirò i pubblici ringraziamenti al termine della Seconda Guerra Mondiale. Ancora: fu sotto la sua amministrazione che nel 1953 furono eseguite le pitture dei soffitti, nella cappella di ingresso il Santo Nome di Maria circondato dai simboli dei Quattro Evangelisti e nella cappella centrale la Vergine nell’atto di stendere il suo patrocinio su Chiusdino (Ne sostenne le spese la Nobil Donna Virginia Mori Pometti).

Nel 1945 partecipò alla fondazione dell’Unione delle Donne di Azione Cattolica Italiana; nel 1948 a quella del Comitato Comunale del Centro Italiano Femminile, che vedeva la propria nipote, Enrichetta Conti, figlia della sorella Argentina, come prima presidente.

Nell’autunno del 1959, in seguito ad una caduta, si infermò ed il 19 novembre di quell’anno, munita dei conforti religiosi, consegnò la sua bella anima al Creatore. Il suo corpo, in attesa della risurrezione, riposa nel cimitero di Chiusdino.

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