Illustri confratelli: S.E. il Card. Bichi (Bollettino 2/2009

Il Cardinale Carlo Bichi (Siena 1638 – Roma 1718)

CarloBichiL’Inclito ed Insigne Collegio o Compagnia di San Galgano, per i chiusdinesi semplicemente “la Compagnia”, lungo i suoi otto secoli di vita ha annoverato fra i suoi membri anche alcune illustri personalità dell’aristocrazia e delle alte gerarchie ecclesiastiche che ci sembra opportuno ricordare nelle pagine del nostro notiziario. Iniziamo con questo numero a pubblicazione di alcune notizie su di essi.

Il primo di cui ci occuperemo è un confratello vissuto fra il Seicento ed il Settecento: il Cardinale Carlo Bichi.

Carlo Bichi nacque a Siena il 6 Maggio 1638, da Galgano Bichi, marchese di Roccalbegna e di Vallerone, e pure lui confratello della Compagnia di San Galgano, e da Donna Girolama Piccolomini, entrambi appartenenti ad antichissime e nobilissime famiglie.

L’appartenenza ad una delle famiglie dell’antica aristocrazia senese, permise al Bichi l’accesso nell’Ordine dei Cavalieri dell’Ospedale di San Giovanni (L’Ordine di Malta), fino a che Papa Alessandro VII, anche lui senese, non lo nominò Prelato Domestico dando così inizio ad una brillante carriera ecclesiastica.

In seguito il Bichi il 10 Giugno 1661 fu nominato Vicelegato a Bologna.

Referendario del Tribunale della Segnatura Apostolica, Inquisitore a Malta; Luogotenente Generale nelle galere pontificie a Candia, Abate di Monmajour-lès-Arlès, in Provenza, Vicelegato in Romagna nel 1664, di nuovo nel 1666 e nel 1667. Il 2 dicembre 1669 fu nominato Chierico della Camera Apostolica. Fu Votante nel Tribunale della Segnatura Apostolica.

Nel 1675 fu nominato Presidente delle Ripe, cioè dei porti di Roma; fra il 1680 ed il 1681 fu Presidente della Zecca fra e nel 1687 Uditore Generale della Camera Apostolica.

Nel concistoro del 13 Febbraio 1690 Papa Alessandro VIII lo creò Cardinale di Santa Romana Chiesa ed il 10 aprile dello stesso anno gli conferì la diaconia di Santa Maria in Cosmedin.

La cerimonia con la quale il Sommo Pontefice consegnò la berretta cardinalizia al Bichi, è immortalata in una tela di Francesco Nasini che attualmente si trova in una delle sale dell’Archivio di Stato di Siena. Il 22 Dicembre del 1693 fu trasferito alla diaconia di Sant’Agata in Suburra.

Al 1693 risale la prima notizia relativa alla sua adesione all’Inclito ed Insigne Collegio o Compagnia di San Galgano, quale “confratello soprannumerario”, ma in realtà non sappiamo quando sia avvenuta la sua adesione alla confraternita: il nome di questo eminentissimo Principe della Chiesa si trova in un lungo elenco di confratelli (E precisamente fra quello di Bartolommeo Politi e di Dionisio Masserizzi, entrambi chiusdinesi), nel secondo volume della “Selva di San Galgano”, un insieme di documenti conservati nell’Archivio di Stato di Firenze. In quanto Cardinale, il Bichi partecipò a due conclavi, quello del 1691, che elesse Papa innocenzo XII, e quello del 1700, dal quale uscì eletto Papa Clemente XI. Il Cardinale Carlo Bichi morì ottantenne il 7 Novembre 1718 a mezzogiorno e un quarto, nel suo palazzo vicino alla chiesa di Sant’Andrea della Valle: il cadavere fu esposto per l’omaggio dei fedeli nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva ed il solenne funerale fu celebrato il 10 Novembre successivo; nel pomeriggio di quello stesso giorno le spoglie furono trasferite nella chiesa di Sant’Agata in Suburra e seppellite nell’abside di quella chiesa, come era diritto del Cardinale e probabilmente suo desiderio.

Lotharius